Il corpo: bussola di se stessi

Tutti noi siamo dotati di tre meraviglie: il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito. Cosa facciamo con essi? Usiamo il corpo per muoverci, la mente per imparare delle cose e guadagnarci il pane, ma può davvero essere tutto qui?

Non usiamo la nostra mente per sperimentare, per indagare, per scoprire noi stessi. E lo stesso vale per il corpo.

Il corpo è davvero solo muscoli ed organi?

Mente, corpo e spirito sono indissolubilmente legati. Partendo dalla scoperta e dalla centratura del corpo, possiamo diventare più coscienti e imparare ad agire in modo consapevole.

Il corpo presenta una fisicità e biologia, muscoli e organi. Questo lo vediamo tutti.

Ma è anche uno spazio, è una dimora, è un confine, possiede un’interiorità e una soggettività, è energia. Nasciamo nel corpo e attraverso il corpo cominciamo a conoscere il mondo, a mano a mano che si sviluppano i sensi e i vari canali percettivi. Nel corpo si sedimentano le prime esperienze, i primi ricordi, le prime memorie corporee, le prime emozioni.

Il corpo è la mappa del nostro io interiore

Tutto ciò che viviamo resta “scritto” nella nostra respirazione, nella nostra postura, nel nostro sguardo, nelle tensioni e rigidità muscolari.

Il corpo apre la porta all’inconscio e alle memorie infantili.

Ascoltare i segnali del nostro corpo ci permette di accedere al pre-verbale e al non verbale.

  • Quando parliamo di pre-verbale ci riferiamo ad esperienze corporee a cui non abbiamo accesso.
  • Il non verbale invece è l’insieme dei diversi modi di stare in relazione.
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Prendere contatto con questi due approcci può agevolare l’emergere di vissuti profondi, attuando il passaggio da implicito a esplicito e rende consapevole quello che c’è.

Come entrare in contatto con il corpo?

Riconoscere le sensazioni fisiche e avere la capacità di stare con il corpo è fondamentale per avere la possibilità di riappropriarsi di sé e ricentrarsi e quindi per agire in modo consapevole.

Un primo passo per iniziare a prendere contatto con sé stessi e il proprio corpo può essere quello di iniziare a guardare le situazioni dal dentro, osservando sé stessi.

Recuperare il contatto con il sentire e con le proprie emozioni, anche se spiacevoli.

Talvolta metterci in ascolto ci costa sofferenza, ma questo vuol dire recuperare il contatto col proprio corpo.

Significa anche qualcosa in più: dal momento che corpo e emozioni sono sempre connessi, prendere contatto con il corpo ci consente di sentire anche le nostre emozioni in modo chiaro.

E ancora di più, ci consente di sentire le emozioni dolorose che non si volevano provare e che rimangono bloccate nel corpo sotto forma di contrazioni e tensioni muscolari. L’unico modo per uscire da un’emozione spiacevole è viverla fino in fondo.

Far emergere le emozioni negative per ritrovare il benessere

Subito dopo riusciremo a disidentificarci dalle nostre emozioni negative, considerandole come il sintomo di qualcosa da esplorare e con cui si può convivere. Non più come qualcosa che ci impedisce di ritrovare il pieno benessere.

Esprimere permette di uscire dal blocco emozionale, di condividere e di aprire la porta al cambiamento. Il cambiamento può consistere nel prendere decisioni efficaci, nel fare scelte consapevoli ed adeguate al nostro sentire, nel rispettarci, nell’utilizzare il corpo come una bussola per muoversi nella vita.